Giornata Mondiale della Terra: consigli utili per proteggere il nostro pianeta

Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, un giorno dedicato a portare l’attenzione di tutti, governi, aziende, persone, sull’importanza (ormai diventata  necessità) di preservare il nostro pianeta e le sue risorse naturali

 

 La natura ci avvolge, ci coccola, ci nutre, ci consolati sostiene, ci fa stare bene, ci rende felici.

Ma noi cosa stiamo facendo per la Terra?earth-2113656_1920

Quest’anno il tema della giornata è “riparare il danno” ; ormai, purtroppo, è quello che possiamo e dobbiamo fare.

Occorrono importanti interventi a livello governativo, aziendale, in tutti i Paesi.

Ma è anche necessario che ognuno di noi faccia la sua parte. Dai. ormai l’ attenzione a gettare i rifiuti in modo differenziato e corretto dovrebbe essere un’abitudine acquisita, così come muoversi il più possibile a piedi o in bici;  e anche per i consumisti più incalliti è ormai facile trovare, ad esempio, alternative alla plastica o agli oggetti usa-e-getta (adatti anche ai più pigri o a chi non ha tempo) ad esempio:

  • acqua: bottiglie di vetro, filtri, casette dell’acqua in molti comuni;
  • per chiudere i recipienti da riporre in frigo al posto della pellicola ci sono dei panni avvolti in cera d’api, modellabile.
  • per struccarsi al posto dei tradizionali dischetti se ne trovano in cotone o in bambù, lavabili e riutilizzabili;
  •  molti prodotti per l’igiene si trovano in formato “solido” quindi senza imballo (shampoo, balsamo, bagnoschiuma, ho trovato anche il detersivo per i piatti!);
  • la carta forno può essere sostituita da tappetini riutilizzabili…
  • si può pensare di tornare ai fazzoletti di cotone … e si sono inventati persino i cotton fioc riutilizzabili (su questo ammetto ho molte resistenze)

Alcuni di questi rimedi non sono forse ancora il massimo, ma insomma, è pur sempre un primo passo verso una vita più sostenibile E anche questo contribuisce alla nostra felicità

E voi? Cosa ne pensate? quali sono le alternative più utili, o anche solo curiose o strampalate che avete trovato? 

scrivetelo nei commenti, raccogliamo idee!

#gironatamondialedellaterra  #bastascuse #riparareildanno

 

Rinascere

Rallegrati,

quando a volte non ne puoi più,
Se senti forte l’impulso di viaggiare,
di correre, di sognare.
Se ti senti le ali tarpate.

Se gli abbracci ti mancano come l’aria
Se hai bisogno di aria, di respirare senza mascherine,
Di indossare scarpe nuove per percorrere nuove strade.

Rallegrati.

E’ la vita che sussulta e preme.

E torneranno,
sì, torneranno,
i prati che si risvegliano a primavera,
il mare e il cielo,
e tra vento e nuvole
nuovamente si apriranno orizzonti.

Perchè se c’è inverno c’è poi primavera
e al venerdì santo,
dopo tre giorni,
sempre, sempre
ritorna la Pasqua.

E, nonostante tutto,
ciò che si respira a primavera
è un intimo e profondo
senso di rinascita.

E’ la vita che scorre.

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Del cucinare e dei piatti pronti

Da un po’ di tempo mi cullava, un po’ oziosamente, l’idea di mettermi a dieta (che idea originale, vero?)

Però….

Questa non va bene perché si mangia solo miglio.
Questa no perché ha solo proteine e niente carboidrati.
Questa nooo, troppi carboidrati, ma si può?
Questa è troppo triste.
Quest’altra prevede solo cibi esotici e costosi.
Questa è base di cavoli e radicchio, non se parla nemmeno.
Questa è troppo punitiva…

Insomma, ogni scusa era buona per non cominciare.

E poi ne ho trovata una non triste, molto varia, sana, colorata, persino gustosa e anche divertente, perchè mi ha messo in contatto con molte altre persone, alcune diventate vere amiche: uno stile di vita più che una dieta. Evvai!

Certo ci sono alcune rinunce: ovvio, niente dolci, niente vino… ma insomma una dieta è pur sempre una dieta.

L’altro problema è che per essere varia, sana, colorata, gustosa ecc…. occorre cucinare tanto (per i miei standard). Insomma, niente scorciatoie e soprattutto.. niente comodi piatti pronti!

Si, ma cosa c’entra tutto questo con il counseling ?

C’entra, c’entra.
Ci sono molte affinità tra il cucinare e il counseling!

Quando parlo per la prima di volta con qualcuno di counseling o comunque di crescita personale, mi accorgo molto spesso, dalle domande che mi vengono poste, che le persone vorrebbero avere una bacchetta magica che risolva in un istante tutti i loro problemi. E storcono il naso quando si rendono conto che così non è.

In pratica, si aspettano la “dieta miracolosa” rapida, senza rinunce, senza fatica, e a base di piatti pronti (e senza cavolo e senza radicchio).

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Non è così, niente bacchette magiche purtroppo.

Però quando iniziano a rendersi conto:

– che ogni progresso richiede un cambiamento, piccolo o grande che sia e di uscire da quelle abitudini che magari ci fanno sentire nostro agio, ma che possono non essere funzionali per raggiungere i nostri obiettivi;

-che impegnarsi per la propria crescita può essere sicuramente faticoso, talvolta, ma che poi i risultati premiano,

– che alla fine gran parte del risultato dipende solo da noi,

allora diventa tutto più semplice. Il primo passo è compiuto.

E poi?

Poi succede che ogni risultato positivo sprona a proseguire, proseguire comporta raggiungere nuovi risultati, nuovi risultati incitano a proseguire…. e così via. Diventa uno stile di vita, non più “una dieta”.

Certo, ci saranno rinunce, fatiche, bivi, periodi di sconforto e battute d’arresto, ma una volta iniziato, impegnandosi, non scoraggiandosi, quegli obiettivi che inseguiamo da tanto, quei cambiamenti desiderati arrivano.

E ci prende gusto.

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Proprio come cucinare può dare soddisfazione, è un gesto creativo, che a volte richiama alla mente antichi rituali, gestualità dimenticate. Odori, colori e sapori si mescolano tra di loro per assumere nuove forme e consistenze: partendo da pochi ingredienti si possono creare capolavori. Con molta più ricchezza e gusto rispetto a un piatto pronto!

E il counseling in fondo è come cucinare: riscoprire le risorse che tutti a noi abbiamo a disposizione (tutti) e creare un’ opera d’arte autentica e d’autore: la nostra vita.

Con un pizzico di sapienza, di saggezza e, indispensabile, un tocco di giocosità.

E a voi piace “cucinare”?

7 gennaio, anno nuovo, orizzonti aperti

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Il 7 di gennaio è sicuramente una delle date più odiate sul calendario di ogni anno, tranne, forse, per chi proprio detesta cordialmente le feste di fine anno.

Il 7 di gennaio, infatti, finiti i bilanci di fine anno e redatta la lista dei buoni propositi. è il giorno-senza-più-scuse: ci si deve dare da fare (beh, resta sempre l’alternativa di far finta di niente… ma in genere ciò accade dopo qualche giorno..)

Fare, fare, fare…

Quanta parte della nostra lista di buoni propositi è composta da “azioni”?

E se ci ricordassimo, invece, di lasciare uno spiraglio aperto sulle possibilità, inaspettate, impensate, impreviste? Prevediamo uno spazio per ascoltare, noi, gli altri, il mondo: potremmo rimanere sorpresi.

Ho guardato nel mio corpo in profondità

e ho trovato una montagna,

la vetta altissima nascosta da nebbia

e nuvole,

ho trovato un fiume che scorre giorno e  notte

verso il mare,

ho trovato una galassia

che si muove silenziosa,

con milioni di stelle.

Thich Nhat Hanh

 

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La felicità stessa è spesso imprevedibile e non dipende solo dal “fare” (non è che mettendoci a dieta automaticamente saremo felici…). E’ aprendo la nostra mente e il nostro cuore che creiamo i nostri orizzonti,  le nostre possibilità

Ogni tanto, quindi, lasciamoci semplicemente vivere, non passivamente, ma semplicemente con spirito aperto verso ill mondo, curioso verso la vita: accogliamo ciò che viene, con gentilezza. Impariamo ad affrontare gli ostacoli come sfide, ma anche a riconoscere la bellezza, i doni, le opportunità.

Che il nuovo anno possa essere per tutti noi una finestra aperta su orizzonti sconfinati.

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Elena

Come scorre la tua energia?

Ci sono attività che, anche se fisicamente o mentalmente stancanti, in realtà ci riempiono di energia. Altre, magari anche meno impegnative, ci fanno sentire spossati e senza forze.

Prendi ad esempio quando pratichi uno sport che ti piace, o quando fai un lavoro che ti piace: non ti accorgi del tempo che passa e anche se ti stanchi molto, alla fine ci si sente soddisfatti  e “carichi”. Pensa invece quando passi il giorno a compilare i modelli per le tasse, a fare la fila in posta, a discutere con clienti molesti o con la suocera.. capito ora che cosa intendo? Non sono attività fisicamente o mentalmente stancanti, ma quanto dispendio di energia comportano?

Nelle nostre giornate è praticamente impossibile fare solo ciò che ci sembra leggero, piacevole, appassionante e che rande fluida e viva la nostra energia… la nostra è vita è fatta anche da impegni o eventi che eviteremmo volentieri, routine antipatiche, ostacoli: è inevitabile. Però quando le attività “pesanti” prendono il sopravvento, si arriva a sera stanchi, nervosi, frustrati,; avete presente quando si ha l’impressione di non aver combinato niente pur avendo corso tutto il giorno? 

Per fortuna è possibile fare qualcosa per cercare di migliorare la situazione. Vediamo come:

  • Prova  a scrivere un elenco delle normali attività di una tua giornata, poi classificale in “azioni energizzanti” e “azioni svuota-energia”. Da che parte pende la bilancia?
  • Analizza poi le tue azioni “svuota-energia”: quante sono effettivamente utili o necessarie e di quante invece potresti fare a meno (ti stupirà scoprire di quanto possiamo alleggerire  il nostro carico di cose da fare!)  Includi in queste anche quelle azioni che ti fanno sentire impegnata mentre in realtà ti fanno soltanto perdere tempo  (un esempio? passare troppo tempo sul web o davanti alla tv senza nemmeno troppo interesse per  ciò che ci scorre davanti agli occhi, tanto per dirne una).
  • Prova a chiederti infine dove la tua energia vorrebbe incanalarsi. Che cosa potrebbe dare un nuovo vigore, ravvivare la tua vita?  Non è necessario pensare subito a grandi cambiamenti, potrebbe essere sufficiente dedicarsi a un hobby, prendere tempo per una passeggiata, programmare un viaggio… 

E infine un piccolo esercizio  – molto piacevole, prometto! Non riuscirete a dire di no 🙂

Per una settimana impegnamoci  a chiudere la giornata dedicando anche solo 15 minuti di tempo a qualcosa che ci piace, ci rasserena e ci fa stare bene: una passeggiata, ascoltare musica, leggere un romanzo, ballare… concludiamo con un momento di silenzio, con qualche minuto dedicato al nostro respiro. Lasciamolo fluire, pieno, profondo, concentriamoci sull’aria che entra e che esce. Per qualche minuto, restiamo in ascolto.

Senti l’energia scorrere fluida?

Anche questo contribuisce a costruire la nostra felicità (e fa bene all’anima

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“L’acqua della fonte resta fresca e rinfrescante solo se continua a scorrere. In caso contrario diventa insipida e perde la sua forza. sorgente vuole sgorgare dentro di te, ma vuole anche scorrere via, raggiungere gli altri.”

(Anselm Grün – Cosa fa bene all’anima)

Quand’è che la vostra vita è incominciata veramente?

Oggi sono curiosa, e vorrei proporvi una domanda che mi è stata fatta di recente.

 

Quando è che la vostra vita

Ok: sicuramente un punto di svolta epocale (anzi IL punto di svolta per eccellenza) è stato il momento vero e proprio  della nascita!

Ma ci sono altri istanti nella vita che si imprimono nella mente e nel cuore in modo speciale, indelebile, perché  sono stati talmente significativi da aver causato cambiamenti di tale portata, che magari ci hanno anche travolto come tsunami, ma che, a ripensarci bene, possiamo considerare delle vere e proprie rinascite.

Punti di svolta.

A volte si è trattato magari di attimi di felicità intensa, a volte anche senza motivo.

A dieci anni, durante una passeggiata, mi sono trovata sull’orlo della val di Tede, e guardandomi intorno ho pensato che fosse la casa di dio. Mi sono sentita felice e appagata ed è stato uno di quei momenti in cui, sentendoci parte di tutto, il mondo si apre ai nostri occhi in modo nuovo; tanto è vero che è un ricordo indelebile: mi basta chiudere gli occhi per rivivere quella fantastica sensazione; mi sento come tornata a casa.

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Anche i momenti in cui ci si innamora, sono istanti speciali, in cui sembra di rinascere

A volte, invece, i punti di svolta, sono associati a periodi di crisi profonda. 

Sono quei momenti in cui sembra che non ci siano vie d’uscita.

i momenti in cui dobbiamo imparare a lasciar andare (e quanto è difficile!)

i momenti in cui quando qualcuno ti dice “vedrai che passerà” o “guarda che è dalle crisi che nascono le opportunità migliori” tu vorresti solo strozzarlo! 

Di uno dei miei “punti di rinascita” mi ricordo persino la data: era il 16 agosto di qualche anno fa. Mi sono svegliata di punto in bianco, di notte, con questo pensiero: “Ho due strade di fronte a me: o mi lascio andare e cado in depressione, oppure mi do una mossa e do una svolta alla mia vita” . Ovviamente era la sintesi di un lungo periodo di crisi e di riconsiderazione della mia vita, ma mi ha portato a dedicarmi al counseling e continuare in modo più significativo nel mio percorso di crescita personale. A ritrovare me stessa attraverso il respiro, e wow, che cambiamento è stato!

Sì, a pensarci ora, non è stato un periodo facile, ma lo ripercorro quasi con affetto per il bene che ne è nato. E’ consolante pensarlo. Sapere che veramente i momenti di crisi possono nascondere i semi di una nuova vita.

Se ci prendiamo cura di noi.

Se ci crediamo.

 

E, dunque, quand’è che la vostra vita è incominciata veramente?

Se volete, condividetelo nei commenti 🙂

Irrequietezza

Vorrei il vento, stasera.

Il vento mi piace, io detesto il vento.

Vento che scompiglia capelli e pensieri, che sa essere carezza gentile e schiaffo

Vento da correrci dietro e che ti rincorre,

Vento da rotolarsi nell’erba cantando al cielo.

Vento che rispecchia le contraddizioni della mia anima.

 

Vento che fa emergere, a fior di pelle, quella sensazione strana che si chiama

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E’ qualcosa che mi manca, ma che non ha nome

mi agita, senza farsi vedere,

mi chiama, ma non ha parole.

E’ una presenza, un presagio?

Un indefinito senso di aspettativa…

Cerco di scacciarla, per accorgermi  che  è un dono prezioso.

E’ il vento del cambiamento che bussa alla mia porta?

Allora mi siedo, l’accarezzo piano, e ascolto la sua canzone.

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Vi capita mai di sentirvi irrequieti? Che cosa fate in quei momenti? Condividetelo nei commenti!

Vi aspetto con gioia, Elena

Quanti minuti ci sono in un giorno (e quanti respiri?)

Ci sono 1440 minuti in un giorno (se non ho fatto male i conti, la matematica non è mai stata il mio forte…)

E in un giorno, quanto tempo e attenzione dedichi al tuo respiro?

Eppure è la nostra principale fonte di vita!  Pensaci: si può vivere qualche giorno senza mangiare, molto meno senza bere… ma solo pochissimi minuti senza respirare.

Da oggi, per una settimana, prova a dedicare 5 minuti al tuo respiro.

Siediti in una posizione comoda, rilassata, chiudi gli occhi se vuoi,  e inizia a portare la tua attenzione sul tuo respiro, osserva come inspiri e come espiri, soffermati sull’aria che entra e sull’aria che esce.

Senti che cosa succede nel tuo corpo, magari  all’inizio solo un leggero solletico al naso!

Rendi a poco a poco già profondo il respiro e concentrati sempre sulle sensazioni che provi.

Come ti senti?

Ascolta il tuo respiro, ascolta il tuo corpo.

Quando hai finito, sorriditi con gentilezza e guardati allo specchio: noti le differenze?

La faccia è già più rilassata, la pelle più luminosa, la mente più fresca… wow!

Da quanto tempo non respiravi così, pienamente, a fondo?

Introduci questa piccola pratica nella tua giornata, vedrai cosa succede! Quando ci ho provato, all’inizio del mio percorso di crescita personale, mi è sembrato un piccolo miracolo. Certo, non basta a risolvere tutti i problemi del mondo (magari!), ancora una volta ricordo che non esistono bacchette magiche, ma solo piccoli (grandi) passi sulla via del benessere.

5 minuti su 1440 possono fare la differenza! 😀 

E se noti dei cambiamenti, fammelo sapere o condividili nei commenti, mi raccomando 🙂

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Ti aspetto con gioia,

Elena

Felicità è andare oltre al pensiero

L’altro giorno mi sono svegliata in piena notte con l’orribile pensiero di essermi dimenticata una firma su un documento importante. Nel dormiveglia ho proprio visto il documento senza quella benedetta firma. Mi sono immaginata anche le conseguenze funeste. Tutte, e una più devastante dell’altra. Poi mi sono immaginata come avrei reagito, sperimentando ogni ipotesi, dalla fuga, alle lacrime, allo scaribarile (ammetto la vigliaccheria del momento), alla presa di responsabilità, che,guarda caso, alla fine è sempre la soluzione che rasserena di più, perchè riporta la mente alle sue capacità razionali di trovare soluzioni; nel caso specifico, banalmente, ammettere la mancanza, ritrovare il documento e firmarlo.  Solo a questo punto, dopo almeno un paio di ore di insonnia, ho potuto riprendere a dormire…

PECCATO (anzi, per fortuna) che quando al mattino ho controllato le carte.. , erano tutte a posto!!!

Insomma, mi sono rovinata il sonno solo per un pensiero….

Mi è venuta in mente una citazione di Aristotele:

Se c'è una soluzione, perché ti preoccupi?
Se non c'è una soluzione, perché ti preoccupi?                                                  Aristotele

La verità è che c’è sempre una soluzione per tutto; questo pensiero ha su di me un effetto incredibilmente rasserenante, a prescindere dal fatto che so benissimo che la soluzione potrebbe anche essere ben diversa da ciò che mi aspetto.

Fiducia.

Alla fin fine si tratta solo di questo: la fiducia consente di andare oltre ai limiti del proprio pensiero e ritrovare forza, con un pizzico di leggerezza.

La mia  “frase” per entrare in modalità “fiducia” è proprio “c’è sempre una soluzione per tutto”. Qual è la vostra? Se volete, condividetela nei commenti 🙂

feather-3010848_640Sogno scie
di aerei impazziti
nelle loro rotte ingarbugliate
di fili di fumo neri
attaccarsi con foga
a nuvole di  sogni infranti
ma non ancora abbandonati.

Vedo gabbiani
planare striduli in volo
e osservare stupiti.
                                  E perché non si curano 
                                  di poter cadere
                                  si trasformano in piume 
                                  per giocare con il vento

Felice di … essere felice

Non avrei voluto scrivere niente per la giornata mondiale mondiale della felicità: parlandone sempre, un giorno di sciopero ci stava anche bene…

Ma poi mi sono ricordata di questa poesia di Neruda, che già il titolo è tutto un programma 🙂

E quindi voglio celebrare questa giornata ricordando(mi) che ogni tanto felicità è semplicemente… lasciarsi vivere, nelle piccole cose di tutti i giorni. Senza motivo, senza perché, saper assaporare la vita:  “il mondo oggi è la mia anima” . Che sia oggi, che sia domani, che sia un giorno qualunque.

                     Ode al giorno felice

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.

                                                                  P. Neruda

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“ « L’Assemblea generale – (dell’ONU) (…) consapevole che la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell’umanità, […] riconoscendo inoltre di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica […] »