Felicità è non aver bisogno della felicità

Oggi, nella mia ricerca sulla felicità, mi sono imbattuta in una riflessione di Lucia Giovannini, ispirata a una celebre frase di Seneca:

Felicità è non aver bisogno della felicità

Scrive Lucia Giovannini che la felicità dipende solo da noi. Spesso la nostra infelicità dipende dalle nostre aspettative, non adatte a noi, ai nostri valori, spesso modellate sul confronto che facciamo con gli altri. Ma se basiamo la nostra felicità su quello che gli altri fanno o possiedono, il rischio, nemmeno troppo remoto, è quello di covare alla lunga se non invidia quanto meno insoddisfazione. In definitiva, la felicità non è bisogno di possesso.

Vero. Personalmente penso che Seneca vada un passo oltre, intendendo, per come la vedo,  che anche la ricerca stessa della felicità può ostacolarne il raggiungimento.

Smettiamo di voler essere felici ad ogni costo! Accogliamo invece le nostre emozioni, la nostra vita, per quello che sono: sono arrabbiata? Bene, ok, avrò i miei buoni motivi per esserlo. Che senso ha raccontarmi la favoletta che sono felice, perchè devo esserlo? Piuttosto posso avere fiducia: fiducia che la mia emozione, come è arrivata, passerà, E, piuttosto, non permettere che la mia rabbia (o infelicità o quant’altro) influenzi il mio comportamento, il mio essere.

Felicità è quindi, anche,  fiducia. 

Seneca

 

Capita a volte una giornata così

Capita a volte, una giornata così,
in cui non ha senso cercare la felicità.

Capita a volte una giornata così,
in cui realizzi che ci sono cose che non cambieranno mai.

quando qualcuno ti getta addosso il suo disprezzo
(la sua invidia, la sua in-sofferenza)
e stavolta non riesci a schivarlo.

Capita a volte una giornata così,
in cui qualcuno è lontano
e lo vorresti vicino
e la distanza, oggi, fa male

E capita, in giornate così
che un ricordo rinasca
in una canzone ascoltata per caso.

E capita a volte, sì, capita, una giornata così.

In cui il senso della felicità è nascosto
nella malinconia che ti assale,
come un maglione che ti avvolge,
troppo caldo in un giorno d’estate.

come il vento che rincorri,
troppo freddo a gennaio.

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