Benvenuti in questo nuovo (e mio primo) blog, dedicato alla felicità.
Lo so: felicità è un termine scomodo. E’ sconveniente essere felici e, a volte, francamente impossibile, forse persino ingiusto. Sì, a volte, se si è felici, ci si sente persino un po’ in colpa, di fronte a tutte le catastrofi del mondo… (ma, vedremo, c’è felicità e felicità).
Eppure sono sempre stata attirata da questo tema.
Quando ero una bambina, le suore dell’asilo mi insegnavano che la felicità non esiste: al massimo, dicevano, si può aspirare a una quieta, triste, serenità. Bene, sono stata sgridata: perché io proprio non ci volevo, non ci potevo, credere. E da quel momento, mi sono sempre chiesta che cosa sia la felicità e, soprattutto, se sia veramente possibile essere felici.
In fondo, è un obiettivo che ho sempre avuto, e che credo appartenga un po’ a tutti.
Eppure crescendo, da adolescente, ritenevo che essere (teatralmente) infelice fosse drammaticamente molto più interessante che essere (banalmente) felice: la felicità raramente fa notizia. insomma, per natura e per educazione ho -o dovrei avere- un’anima tristarella.
E da grande, le preoccupazioni, le grane, le bollette, un lavoro grigio… c’è poco da essere felici!
Ma proprio per questo, proprio in questi momenti di crisi, proprio perché la felicità non è per niente scontata, proprio per questo, la felicità è una sfida! E come tale la lancio; a me stessa prima di tutto, e anche a voi che siete capitati su questa pagina.
Per questo intraprendo questo viaggio, curiosando dentro me stessa, ma anche tra libri, film, siti, viaggiando nel tempo, ascoltando le conversazioni in metropolitana, le chiacchiere degli amici, le esperienze e tutto quanto è, o non è, felicità.
Senza cadere in trappole new age, ma con onestà, curiosità, attenzione, e rispetto.
E spero con anche il vostro apporto: raccontatemi la vostra esperienza, ne parleremo insieme!
Lancio la mia sfida, dunque,e parto alla ricerca del senso della felicità.