Il 7 di gennaio è sicuramente una delle date più odiate sul calendario di ogni anno, tranne, forse, per chi proprio detesta cordialmente le feste di fine anno.
Il 7 di gennaio, infatti, finiti i bilanci di fine anno e redatta la lista dei buoni propositi. è il giorno-senza-più-scuse: ci si deve dare da fare (beh, resta sempre l’alternativa di far finta di niente… ma in genere ciò accade dopo qualche giorno..)
Fare, fare, fare…
Quanta parte della nostra lista di buoni propositi è composta da “azioni”?
E se ci ricordassimo, invece, di lasciare uno spiraglio aperto sulle possibilità, inaspettate, impensate, impreviste? Prevediamo uno spazio per ascoltare, noi, gli altri, il mondo: potremmo rimanere sorpresi.
Ho guardato nel mio corpo in profondità
e ho trovato una montagna,
la vetta altissima nascosta da nebbia
e nuvole,
ho trovato un fiume che scorre giorno e notte
verso il mare,
ho trovato una galassia
che si muove silenziosa,
con milioni di stelle.
Thich Nhat Hanh
La felicità stessa è spesso imprevedibile e non dipende solo dal “fare” (non è che mettendoci a dieta automaticamente saremo felici…). E’ aprendo la nostra mente e il nostro cuore che creiamo i nostri orizzonti, le nostre possibilità
Ogni tanto, quindi, lasciamoci semplicemente vivere, non passivamente, ma semplicemente con spirito aperto verso ill mondo, curioso verso la vita: accogliamo ciò che viene, con gentilezza. Impariamo ad affrontare gli ostacoli come sfide, ma anche a riconoscere la bellezza, i doni, le opportunità.
Che il nuovo anno possa essere per tutti noi una finestra aperta su orizzonti sconfinati.
Elena