Uno dei regali più grandi nella mia vita…

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…anche se all’inizio, a dirla tutta, proprio un regalo non mi è sembrato. Anzi.

 

Talvolta nella vita sembra che tutto si fermi.

Immaginate la scena: state viaggiando con la vostra automobile e, senza motivo apparente, senza pensarci, d’improvviso frenate bruscamente. Non è piacevole! E vi trovate fermi, a domandarvi perché mentre le altre macchine vi sorpassano strombazzando a tutto volume (e magari, anzi probabilmente, non sono solo colpi di clacson che volano).⁉️

Non le vedete nemmeno.  Sapete solo di essere fermi, ma con una gran voglia di correre.

Ci si trova spettatori della propria vita, spettatori del proprio copione. Talvolta con effetti devastanti.

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Avevo poco meno di 40 anni quando mi è capitato. Nel frattempo mi ero diplomata, “vaccinata”, laureata, sposata, partorito tre volte e traslocato almeno altrettante volte, passato attraverso lutti, cambiato lavoro, cambiato città. Non posso certo dire che sia stata una vita monotona, e nemmeno priva di soddisfazioni, anzi, eppure, quando mi sono chiesta come sarebbe stata raccontarla ad altri. mi è venuto da sbadigliare al solo pensiero. 

Poi un giorno, su una rivista, mi sono imbattuta in un’intervista a una signora 80enne che raccontava come, raggiunti i 40 anni, di fronte alla “sua” brusca frenata, si fosse chiesta che cosa avrebbe fatto nel resto della sua vita. Bene, ha ripreso a suonare il pianoforte ed è diventata concertista. Mi spiace davvero molto non ricordarne il nome, perché le devo molto: avermi condotto a pormi la stessa domanda.  Mi ha reso consapevole di quanto sia importante non smettere mai di sognare, di mettersi alla prova, di reinventarsi.

Ovviamente, era qualcosa che già stava maturando in me. E’ proprio curioso come a volte sembra “per caso” di trovarsi davanti a uno specchio (nel mio caso un articolo di giornale) e di vedersi per la prima volta.

L’impatto di questa scoperta non è sempre stato facile: è stato l’inizio di un periodo di crisi, di cambiamento che mi ha creato, in principio, quasi  più problemi che soddisfazioni. Però ora, ripenso a quegli anni  con una sorta di tenerezza e di gratitudine, perché mi hanno portato a riconoscere chi sono, a lasciarmi indietro abitudini e credenze, convinzioni e giudizi che mi bloccavano, ad abbandonare copioni che non mi appartenevano più; ad avere più fiducia in me stessa, a dedicarmi alle mie passioni, magari lasciate un po’ in disparte, come la scrittura ad esempio.

Ho scoperto che è possibile reinventarsi, rispolverando talenti, concedendosi possibilità, andando alla ricerca di nuovi angoli dell’anima e del cuore tenuti nascosti, allineandosi ai propri valori, scoprendo nuovi punti di vista, accettando a volte e a volte ribellandosi. 

Tutto questo grazie all’impegno personale, è necessario voler mettersi in gioco, certo, ma ho imparato anche l’importanza,  in questi momenti, di saper chiedere aiuto.

Grazie quindi al counseling, al breathwork, riprendere il contatto con il mio respiro è stato fondamentale, alla mindfulness; sono grata a chi mi ha accompagnato in un percorso di crescita personale – poco  astratto e molto funzionale- un viaggio incredibile e con risultati che non avrei mai immaginato, lo stesso viaggio che vi propongo ora nei miei percorsi.

Mi è stata regalata una domanda; e la forza e la curiosità di cercare la risposta, la mia risposta.

Un punto interrogativo che ha segnato una svolta, un nuovo inizio.

Un dono importante, uno dei più preziosi che abbia mai ricevuto.

Vi voglio rilanciare allora questo dono: che possiate trovare anche voi la risposta alla “vostra domanda”.

L’avete già trovata?

 

Vi aspetto come con gioia: nei commenti, se volete scrivetemi:

bottegafelicitacounseling@outlook.it

Elena